Le accettazioni bancarie sono titoli di credito con la forma di cambiale tratta. Nell’accettazione bancaria un cliente ( traente ) ordina alla banca ( trattario ) di pagare al portatore del titolo un importo di un certo ammontare a una scadenza fissa futura. Una volta accettato dalla banca, l’impresa traente può vendere il titolo agli investitori sul mercato secondario ed ottenere una liquidità a breve termine. In questo modo l’impresa traente può ottenere la liquidità necessaria che gli serve nel breve periodo.
Alla scadenza del titolo gli investitori possono presentare la tratta alla banca e ottenere il pagamento del critico. La vendita del titolo non avviene mai al 100% del valore nominale del titolo bensì a un valore inferiore, detto prezzo di negoziazione. La differenza tra il valore nominale della tratta e il prezzo di negoziazione rappresenta il rendimento dell’investitore.
Alla scadenza la banca provvede al rimborso del valore nominale della cambiale al portatore e addebita l’intero importo, maggiorato delle commissioni di accettazione, all’impresa traente. Il provento della banca accettante consiste nelle commissioni di accettazione applicate sull’importo del titolo dell’accettazione bancaria. In questo modo la banca ottiene un guadagno senza erogare alcun finanziamento. Risulta essere un’operazione particolarmente utile nei momenti in cui si presenta una scarsità di liquidità bancaria. In questi frangenti la banca non potrebbe soddisfare una domanda di prestito da parte dell’impresa.
Tramite l’accettazione bancaria l’impresa traente ottiene la liquidità da altri investitori che, grazie alla firma per accettazione del titolo da parte della banca, sono maggiormente propensi ad acquistare il titolo. Essendo avvalorate dalla firma della banca, senza alcun credito bancario, le accettazioni bancarie appartengono alla categoria del credito di firma.