Caratteristiche del Contratto di Mutuo

Il contratto di mutuo è il passo successivo all’istruttoria: una volta che la banca ha effettuato le perizie necessarie per la verifica dei requisiti essenziali per la concessione del mutuo si può procedere con la stipula del contratto di mutuo con il quale vengono regolati tutti i rapporti tra le parti ovvero l’erogazione del mutuo, definizione dei termini di rimborso del capitale e di pagamento degli interessi, determinazione di altre spese per gli oneri di amministrazione del contratto, estinzione anticipata, concessione delle garanzie, ritardi e mancati pagamenti delle rate.

Il contratto di mutuo viene generalmente predisposto dalla banca, ma vista la sua complessità è buona norma richiederne per tempo una copia e verificare di aver compreso il significato di ogni clausola inclusa nel contratto. Nel caso di dubbi è possibile rivolgersi a una associazione dei consumatori o al notaio presso il quale sarà stipulato il contratto, il notaio potrà aiutarci a comprendere le parti che ci risultano poco chiare ed eventualmente suggerire cambiamenti o soluzioni meglio adatte ai contraenti.

Le parti principali del contratto di mutuo sono
-Indicazione e dati anagrafici delle parti interessate: banca, mutuatario, proprietari dell’immobile che concedono l’ipoteca
-Importo del mutuo erogato dalla banca
-Tasso applicato al mutuo
-Piano di ammortamento
-Copertura assicurativa contro incendio e scoppio sul fabbricato
-Impegno a iscrivere l’ipoteca nel grado previsto e per l’importo convenuto
-Clausole che regolano l’estinzione anticipata
-Elezione del domicilio per le eventuali comunicazioni da parte della banca.

Devono essere allegati al contratto di mutuo il Capitolato delle condizioni generali e il piano di ammortamento.

Come Funziona il Piano di Ammortamento del Mutuo

Rimborso del mutuo: piano di ammortamento alla francese o ammortamento a rate costanti e piano di ammortamento all’italiana o ammortamento con quote capitali costanti
Allegato al contratto di mutuo la banca consegna il piano di ammortamento ovvero il prospetto dal quale si desume la modalità di rimborso del mutuo: sono indicate le scadenze e gli importi delle singole rate, di queste viene indicata la quota capitale e la quota interessi.

Prima di procedere con la stipula del contratto di mutuo è necessaria un’attenta valutazione del piano di ammortamento per stimare concretamente la capacità di rimborso del mutuo in base ai flussi finanziari previsti.
Nella scelta del mutuo infatti è fondamentale rimanere con i piedi per terra e non lasciarsi prendere dall’ottimismo: il mutuo è un finanziamento a medio/lungo termine il cui rimborso influenzerà la nostra vita per un periodo di tempo abbastanza ampio, per questo al momento in cui valutiamo il piano di ammortamento, durata, scadenze e rate di rimborso è necessario valutare concretamente quelle che saranno le entrate e le uscite future.

Esistono diversi piani di ammortamento
Ammortamento a rate costanti (francese)
Ammortamento con quote capitali costanti (italiano)

Ammortamento alla francese o ammortamento a rate costanti
Risulta essere il piano di ammortamento più utilizzato dalle banche italiane.
Le rate sono di importo costante dall’inizio alla fine del rimborso del mutuo.
La rata è composta inizialmente da una quota di interesse maggiore rispetto alla quota capitale, mentre man mano che ci si avvicina al termine la proporzione tende ad invertirsi.

Ammortamento all’italiana o ammortamento con quote capitali costanti
Il rimborso del mutuo avviene attraverso il pagamento di rate il cui importo diminuisce nel tempo.
Le rate sono composte da una quota capitale che rimane fissa e da una quota di interessi che tende a diminuire proprio perchè all’avvicinarsi della scadenza diminuisce capitale da rimborsare.

Contestazione Disciplinare e Soggetto Competente

L’addebito mosso al lavoratore, oggetto di un procedimento disciplinare, deve consentire al lavoratore di giustificarsi prima che la sanzione sia irrogata. La previa contestazione dell’addebito ha, infatti, la funzione di consentire al dipendente incolpato di indicare le proprie giustificazioni e, al tempo stesso, di stabilire, con carattere di immutabilità, la condotta di cui è incolpato.

In proposito, l’art. 7, co. 2 e 3, Stat. Lav., dispone che Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo sentito a sua difesa.
Non è invece condizionata all’onere della preventiva contestazione, l’azione promossa dal datore di lavoro per chiedere il risarcimento del danno nei confronti del proprio dipendente, fondata sulla responsabilità derivante dalla violazione dell’obbligo di diligenza di cui all’art. 2104 cod. civ..V. Cass. 3 febbraio 1999, n. 950, in Notiz. giur. lav., 1999, 191.

Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato.
Inoltre, il co. 5 della medesima disposizione stabilisce che In ogni caso i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per scritto del fatto che vi ha dato causa.
Questo significa che la contestazione deve essere fatta tramite una lettera di richiamo.

La violazione della procedura disciplinare determina la decadenza del relativo potere datoriale e, di conseguenza, l’invalidità della sanzione conservativa irrogata.

L’atto di contestazione deve essere riferibile al datore di lavoro.
Nell’ipotesi di società, la contestazione può essere esternata: sia da persona munita di rappresentanza tecnico-giuridica, sia, in base all’organizzazione aziendale predisposta dal datore di lavoro, dal dipendente cui sia stato affidato il compito dalla società.

Come si Apre un’Edicola

L’art.7 della Legge 25 febbraio 1987, n.67 stabilisce che la vendita di giornali e riviste, è subordinata al rilascio dell’autorizzazione amministrativa comunale. Occorre, pertanto, inoltrare domanda in carta bollata, al Sindaco del Comune presso il quale s’intende aprire l’edicola; l’eventuale accoglimento della richiesta avverrà entro 30 gg., salvo interruzione nei casi d’irregolarità o incompletezza riscontrati.

L’attività deve essere svolta in conformità alle normative edilizio-urbanistiche, tecniche, igienico-sanitarie e commerciali previste dal Piano comunale (Per i centri urbani, deve essere previsto il rilascio delle autorizzazioni in ragione della densità della popolazione, del numero delle famiglie, delle caratteristiche urbanistiche e sociali di ogni zona o quartiere, dell’entità delle vendite, rispettivamente, di quotidiani e periodici, negli ultimi due anni, nonché delle altre categorie che ne facciano richiesta). In assenza del piano comunale, qualora nel territorio di un comune, di una frazione di un comune ovvero di una circoscrizione comunale non esistano punti di rivendita, il sindaco è tenuto a rilasciare l’autorizzazione per la prima rivendita anche ad esercizi già esistenti. E’ parimenti dovuta l’autorizzazione qualora nelle aree urbane non esistano altri punti fissi di rivendita ad una distanza stradale, calcolata per il percorso più breve, di 400 metri.

Per ciò che concerne l’investimento, la voce d’uscita di maggior entità è rappresentata senz’altro dall’ acquisto dei chiosco che, per piccolo che sia, non costa mai meno di trentamila euro; il prezzo di locazione di un locale, invece, dipende molto dalla grandezza e dalla localizzazione dello stesso, comportando una spesa annua che oscillerebbe tra i diecimila euro. Le altre voci di spesa sono rappresentate dalla tassa d’occupazione del suolo pubblico, il cui prezzo si aggira mediamente sui tre milioni l’anno; la tassa sui rifiuti e naturalmente le spese per il telefono, l’illuminazione, il riscaldamento.

I profitti variano da edicola a edicola e sicuramente una delle variabili più determanti da questo punto di vista è l’ubicazione della rivendita. E’ importante in ogni caso tenere presente che l’edicolante, a differenza di qualunque altro commerciante, ha un guadagno fisso sui prodotti che vende che è pari al 19 % (defiscalizzato) del prezzo di copertina dei giornali.

Gli strumenti di finaziamento utilizzabili per l’avvio dell’attività in questione sono fondamentalmente due: l a legge 215/92 e la legge 608/96.

La Legge 25 febbraio 1992, n.215 (azioni positive per l’imprenditoria femminile) prevede agevolazioni per gli investimenti effettuati successivamente al 21 marzo 1992 e finalizzati a: 1) Avvio nuove attività nei settori industria, artigianato, agricoltura, commercio, turismo e servizi; 2)Acquisto di attività preesistenti, nei medesimi settori.

I soggetti beneficiari sono le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60% da donne, le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi da donne, nonché le imprese individuali gestite da donne. Le agevolazioni, articolabili in contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato, sono calcolate in equivalente sovvenzione lorda (ESL) e possono raggiungere per le zone di cui all’obiettivo 1 zona B, in cui sono comprese le provincia di Avellino e Napoli, la misura massima del 55% (circa l’80% del valore nominale). I termini di presentazione della richiesta di finanziamenti sono momentaneamente sospesi in attesa della emanazione di un nuovo regolamento che è atteso per i prossimi mesi.

Per quanto riguarda la Legge 608/96 (Prestito d’Onore) i requisiti necessari per accedere alle agevolazioni sono i seguenti: a) Stato di non occupazione perdurante da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda; b) Età superiore ai 18 anni alla data di presentazione della domanda.

Sono finanziabili progetti che prevedono la realizzazione di qualsiasi attività autonoma proposta in forma individuale e che siano giudicabili validi sotto il profilo delle attitudini e delle capacità del soggetto proponente, nonché della redditività dell’iniziativa. Le spese ammesse sono quelle relative all’acquisto di attrezzature e di altri beni materiali e immateriali ad utilità pluriennale, al netto dell’Iva.E’ previsto inoltre un contributo a fondo perduto fino a 10 milioni di lire per le spese di esercizio sostenute nel primo anno di attività. Le spese ammesse sono: a) l’acquisto di materie prime, semilavorati e prodotti finiti; b) utenze e canoni di locazione per immobili; c) oneri finanziari esclusi gli interessi relativi al prestito agevolato. Non sono ammissibili le spese sostenute anteriormente alla data del provvedimento di ammissione delle agevolazioni nonché le spese relative all’acquisto di terreno, la costruzione, la ristrutturazione e l’acquisto degli immobili le prestazioni di servizi, gli stipendi e i salari..

Come Funziona l’Accettazione Bancaria

Le accettazioni bancarie sono titoli di credito con la forma di cambiale tratta. Nell’accettazione bancaria un cliente ( traente ) ordina alla banca ( trattario ) di pagare al portatore del titolo un importo di un certo ammontare a una scadenza fissa futura. Una volta accettato dalla banca, l’impresa traente può vendere il titolo agli investitori sul mercato secondario ed ottenere una liquidità a breve termine. In questo modo l’impresa traente può ottenere la liquidità necessaria che gli serve nel breve periodo.

Alla scadenza del titolo gli investitori possono presentare la tratta alla banca e ottenere il pagamento del critico. La vendita del titolo non avviene mai al 100% del valore nominale del titolo bensì a un valore inferiore, detto prezzo di negoziazione. La differenza tra il valore nominale della tratta e il prezzo di negoziazione rappresenta il rendimento dell’investitore.

Alla scadenza la banca provvede al rimborso del valore nominale della cambiale al portatore e addebita l’intero importo, maggiorato delle commissioni di accettazione, all’impresa traente. Il provento della banca accettante consiste nelle commissioni di accettazione applicate sull’importo del titolo dell’accettazione bancaria. In questo modo la banca ottiene un guadagno senza erogare alcun finanziamento. Risulta essere un’operazione particolarmente utile nei momenti in cui si presenta una scarsità di liquidità bancaria. In questi frangenti la banca non potrebbe soddisfare una domanda di prestito da parte dell’impresa.

Tramite l’accettazione bancaria l’impresa traente ottiene la liquidità da altri investitori che, grazie alla firma per accettazione del titolo da parte della banca, sono maggiormente propensi ad acquistare il titolo. Essendo avvalorate dalla firma della banca, senza alcun credito bancario, le accettazioni bancarie appartengono alla categoria del credito di firma.