Social media community manager, social media strategist, social media content graphic… e potremmo andare avanti fino a stilare una lunghissima lista di social media something: professionisti (chi più chi meno) di un settore ancora lontano dal gettare le basi di una, anche minima, regolamentazione. E che forse, essendo sempre in continua evoluzione, mai riuscirà a farlo.

La sola certezza è che il web è destinato ad acquisire sempre più importanza e utilità nelle nostre vite, per questo le figure professionali legate al digitale non solo non verranno mai soppiantate da qualche cugino “smanettone”, ma entreranno a far parte di ogni ambiente di lavoro, anche al di fuori degli uffici di comunicazione. Avvocati, professori, commercialisti, ingegneri: tutti dovranno necessariamente possedere competenze tecnologiche se vorranno adeguare il loro mestiere al mondo moderno.

Risulta essere in questo modo che nascono le professioni ibride. Quelle che, in realtà, nel marketing e nella comunicazione sono già nate da un bel po’ e sono le uniche richieste dal mercato. Facciamo qualche esempio. Avete mai provato a gestire la pagina Facebook di un cliente senza l’aiuto di un grafico? Vi occupate di marketing e per il lancio di un nuovo prodotto non avete mai avuto bisogno di un addetto stampa che contattasse i media di settore? O ancora, l’azienda per cui lavorate come social media strategist ha molti rapporti con l’estero ma i profili social li aggiornate solo in italiano perché non parlate una parola d’inglese? E’ il caso di dirvelo: se avete fatto tutto da soli, o siete dei veri talenti o lo avete fatto male.

Da qui la necessità per le aziende di ricercare profili ibridi, cioè persone che sanno come utilizzare i social network ma anche come modificare una fotografia e adattarne le dimensioni alla piattaforma su cui verrà pubblicata. Grafici che, possibilmente, parlino anche un discreto italiano evitando imbarazzanti errori nei testi della brochure aziendale.
Ma si stanno affermando figure ancora più specifiche:
e-reputation manager : ha il ruolo di monitorare le opinioni degli utenti del web su una data società o un prodotto
all-line advertiser: realizza campagne pubblicitarie da destinare esclusivamente ai canali online
e-commerce specialist: si occupa di gestire il marketing e la strategia di vendita di prodotti sul web

Veniamo dunque alla questione finale: ma come fa, una sola persona, a possedere tutte queste competenze? La parola chiave è formazione. Nell’attesa che l’università italiana si adegui velocemente alle richieste provenienti del mercato del lavoro, offrendo corsi e percorsi di studio diversificati e all’avanguardia, che prevedano laboratori e lezioni pratiche, il nostro consiglio è quello di non considerarsi mai, soprattutto dopo la laurea, preparati. Ciò vale ancora di più in un settore che cambia velocemente come quello della comunicazione: non si è mai abbastanza preparati, quindi partecipate a corsi di formazione, guardate tutorial, frequentate workshop organizzati nella vostra città. Vivete sulla rete: monitoratela.

Come Diventare un Professionista dei Social Media